giovedì 3 dicembre 2020

☆ Recensione ☆ Silvia Ciompi - Tutto il buio dei miei giorni


«Noi siamo cicatrici, siamo incendi, siamo bruciature e cenere.»

Camille ha vent'anni, ama lo stadio nelle domeniche di primavera, con le maniche corte e le bandiere mosse dal vento, e ama la sua curva, in ogni stagione. Lì salta sugli spalti, tiene il tempo con le mani: è la cosa che ama di più al mondo. È l'unico posto dove si sente davvero viva.
Ma un giorno, proprio fuori dallo stadio, la sua vita si spezza. Un'auto con a bordo un gruppo di ultras la investe.Tra di loro c'è anche lui: in curva tutti lo chiamano Teschio. Sembra il cliché del cattivo ragazzo, ricoperto di tatuaggi e risposte date solo a metà. Eppure Teschio e Camille sono come due libri uguali rilegati con copertine differenti. Due anime che non hanno fatto in tempo a parlarsi prima, a guardarsi meglio. Si sono passati accanto migliaia di volte, ma non sono mai stati davvero nello stesso posto. Lo sono ora.
Ora che il dolore si è mangiato tutto ciò che Camille era. 

Genere: romanzo rosa | Editore: Sperling & Kupfer
Data pubblicazione: 10/04/2018


Recensione:
🌟🌟🌟🌟


"..gli si era ficcata dentro quella ragazzina, con i capelli grondanti d'acqua, molti sfuggiti alla matita con cui li aveva raccolti e il sorriso ingenuo, troppo pulito, di chi non è mai stato toccato davvero da nessuno".


"Avevano fatto finta di niente, come se non si fossero incisi a vicenda sulla pelle quello sguardo. Come se quella non fosse stata la prima cicatrice che si sarebbero lasciati addosso l'un l'altra. La prima di tutte quelle che sarebbero venute dopo".


Camille, detta "solo Camille", è una ragazza che ha passato l'adolescenza in un posto poco addatto per una persona delicata ed educata come lei: allo stadio. Come suo padre, ha fatto diventare il calcio la sua passione. Non tifa per una squadra qualsiasi, ma per "Ultras", quella locale. L'ambiente sporco e incasinato dove si svolgono le partite è anche il punto d'incontro con un gruppo di amici "poco raccomandabili", tatuati e ribelli. Di quel gruppo fanno parte Bolo, per cui Camille ha una cotta da anni, e il suo miglior amico soprannominato Teschio. 


"L'essere ultra è come un marchio del DNA, una cosa che ti segna, puoi non riconoscerlo ma vedi comunque che quella persona non è come tutte le altre. È forte e schiva, vive in un mondo suo, fatto di sue regole".


A volte il destino si intromette e fa avverare i desideri più nascosti dell'anima, regala un sogno ma toglie sempre qualcosa in cambio. Quel regalo rimane l'unica fonte di luce in una realtà troppo cruda, troppo ingiusta. Perché un giorno, un'incidente cambierà tutto: Camille smetterà di essere la ragazza solare e indipendente, mentre Teschio rimurginerà sugli errori del passato, quando era irresponsabile e spericolato. 


"Vedo persone che entrano ed escono dalla sua stanza, che portano cose, regali, libri, i vassoi del cibo, ma non si accorgono che si sta spegnendo lentamente, come la fiamma di una candella esposta al soffio del vento troppo allungo".


Il ragazzo silenzioso, prima testimone degli eventi, decide di entrare a far parte della vita di Camille a piccoli passi, guadagnare la sua fiducia,  condividere il suo dolore, e il suo sorriso diventa la missione più importante della quotidianità. Col tempo, Teschio e Camille diventano indispensabili l'uno per l'altra. 


"Lo amo sotto la pelle, dentro le ossa. Lo ama la parte rotta di me, lo ama la bambina, lo ama la donna".


"... odio lei, perché mi ha fatto volere una cosa che non avevo mai voluto: qualcuno. Qualcuno da chiamare la sera per raccontargli la giornata. Qualcuno a cui dire mi manchi, qualcuno che mi corregga la grammatica, che mi spinga a fare meglio del giorno prima, qualcuno che abbia bisogno di me ed è anche quello che mi spaventa di più. Amare qualcuno è una responsabilità."


"Tutto il buio dei miei giorni" mi ha conquistato lentamente, per poi rimanere impresso nella mente e nel cuore. È un romanzo che suscita emozioni forti, sopratutto grazie alla bravura dell'autrice di esternare i sentimenti, i pensieri dei suoi personaggi e farci entrare in sintonia: vi spezzeranno il cuore, vi faranno arrabbiare e lottare insieme a loro. Una storia diversa dalle altre, che vi invito di vivere, perche merita. 


"Cara me, me lo ricordo come stavo quella notte. Ti ho chiesto un po' di forza, due braccia che mi stringessero per darmi la forza di alzarmi la mattina e combattere. Ti ho chiesto un piccolo segno per continuare a lottare, e il giorno dopo le porte di un vecchio ascensore si sono aperte e una scarpa con i lacci sfilacciati si è infilata lì in mezzo e ha ribaltato il mio mondo. Non lo so se sia stato un caso assurdo del destino, ma mi è bastato incontrare i suoi occhi e la vita mi si è mossa dentro. Oggi, non sarei qui senza di lui. L'amore non cancella il dolore, lo amplifica. Incide cicatrici, scava buchi e non cancella il buio. Ma per quanto male faccia, ti dà anche la forza di lottare". 

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