"Lasciate che vi racconti una storia su mio nonno..." è la frase con cui Adam Kulakov, proprietario di una grande fabbrica di giocattoli a Melbourne, ama aprire i suoi discorsi ufficiali. E pazienza se il suo stile di vita di seduttore e bugiardo incallito non ricalca propriamente i valori incarnati dal nobile patriarca. Sì, perché suo nonno Arkady - eroe scampato ai campi di sterminio nazisti, fondatore dell'impresa di famiglia e colonna della società - ha davvero una storia eccezionale alle spalle:
quella di un uomo che, sprofondato nel male più assoluto, scopre la sua vocazione costruendo giocattoli di fortuna per i bambini di Auschwitz, e così facendo trova la forza di non soccombere. Ma nulla è come sembra in questo romanzo fatto di ombre e colpi di scena. "Il fabbricante di gioccatoli" è la storia di un segreto inconfessabile...
Genere: Narrativa
Editore: Bookme | Data pubblicazione: 17/01/2017
Recensione:
🌟🌟🌟🌟
《Mio nonno arrivò in questo Paese senza un soldo in tasca. Oggi, grazie al suo impegno e al suo sacrificio, io ho titto ciò che si possa desiderare. Il nonno è sempre stato fiero del suo lavoro, di ogni singolo giocattolo che produceva. E questo, in fondo, è il segreto del suo successo.》
Adam è il nipote di Arkady Kulakov, dal quale ha preso i redini della fabbrica di giocattoli Mitty & Sarah. È un titolare severo, ambizioso e temuto dai suoi dipendenti. Marito di Tess, pilastro fondamentale nella gestione burocratica, dedica il poco tempo libero a disposizione al sesso proibito, con donne molto più giovani di lui.
"Era colpa sua, per dirne una, se Tess si era ritrovata all'età di trentaquattro anni a gestire un azienda che produceva giocattoli. Non aveva studiato per quello: lei era un'artista. Perla precisione, sua arte era costruire burattini."
La vita di Tess è cambiata dal momento in cui ha conosciuto Adam. Aveva scelto una carriera diversa rispetto agli altri membri della famiglia e ha deciso di sposare il ricco erede di Arkady, con cui ha un figlio. Essendo spesso sola a gestire le pratiche della fabbrica di giocattoli, si sente sollevata quando nel suo aiuto interviene il nonno di Adam. Tra lui e "Lubovka" nasce con il tempo un legame basato su fiducia, complicità, supporto: un rapporto fondamentale per la serenità e l'equillibrio della sig.ra Kulakov.
La passione di Arkady per i giocattoli in legno nasce nel periodo più buio della sua esistenza, nei campi di concentramento di Auschwitz. Lì ha visto con i suoi occhi gli effetti positivi che hanno sui bambini, prigioneri e vittime di crudi esperimenti.
《All'inizio erano animaletti imbottiti, poi semplici statuine intagliate, e alla fine arrivò a produrre oggetti di tale bellezza che sembravano impossibili in quel mondo così buio.》
Arkady è un personaggio che conserva ricordi terribili, di un passato sepolto nella sua anima e che gli ruba il sonno e la lucidità. Nessuno è in grado di scavare in fondo alla sua mente per scoprire chi era veramente prima di arrivare in Australia. Ha amato sua moglie e ha fatto della fabbrica di giocattoli la sua ragione di vita, diventando un uomo potente sul mercato. I continui flashback portano alla luce eventi terribili e come è diventato Arkady Kulakov quello che è. Cosa starà nascondendo alla sua famiglia dietro l'immagine del fabbricante di giocattoli?
Un racconto crudo e inquietante che fa venire la pelle d'oca. Con questo libro sono uscita dalla mia confort zone ma ammetto di averlo apprezzato molto, a parte il protagonista Adam che fa di tutto per farsi odiare.
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