Genere: Contemporary romance
Serie: NY Sinners #5 (autoconclusivi)
Editore: Self
Data pubblicazione: 06/01/2020
Recensione:
🌟🌟🌟🌟🌟
"...oggi sono passata davanti a una vetrina e ho visto un abito bellissimo. Sono entrata a provarlo ed era bianco con delle bellissime rose rosse e rosa. Profumava di primavera e libertà. Una libertà che, guardandomi allo specchio del camerino, ho capito di non avere più.
[...]
Solo che... da quanto non faccio qualcosa che mi piace? Da quanto non indosso quello che voglio? Da quanto non indosso il mio profumo preferito? Da quanto non vedo i miei genitori e le mie amiche? Da quando sorridere equivale a mentire?"
Quanto fa male un cuore spezzato? Una parola di troppo, una fiducia persa, una vita messa in pausa? Guardarsi allo specchio e non riconoscersi più, anche quando le ferite si sono cicatrizate? Oggi vi racconterò di Cassandra: una donna, una vittima, una guerriera. La sua storia è un po' anche la mia. Forse anche la tua.
La bravura di un'autrice si dimostra quando tocca temi importanti e, tramite la sua penna, trasmette una marea di emozioni: emozioni che senti sulla pelle come se fossero proprie. Ancora di più, quando certe esperienze le hai vissuto e il suo romanzo è come un viaggio dentro di te, in quei angoli bui dove conservi i ricordi che fanno ancora male. Allora la rinascita della protagonista è anche la tua. E non puoi far altro che ringraziarle, perché quel dolore lo ha fatto anche suo e lo ha trasformato in forza.
Cassandra è appassionata della cucina. È circondata da amiche che sono come sorelle, una famiglia che la sostiene e una carriera in continua crescita. Poi un giorno, incontra l'amore. O almeno, così pensa. Non sente le farfalle nello stomaco, non sente di aver trovato la sua anima gemella. Queste cose esistono solo nei libri. Ha affianco una persona che la tratta bene, la fa sentire amata e apprezzata. Come fa a dire di no a Gabe, il suo ragazzo, quando le chiede di dedicarsi di più alla vita di coppia e meno alla vita sociale?
D'un tratto, non sono più due persone che si completano, ma due rivali. Gabe diventa possessivo, geloso, invidioso per le riuscite di Cassandra, come se fossero concorrenti; come se la donna non può essere migliore del uomo. E allora la spezza, nel modo più brutale.
"...appena lo guardo capisco dove mi hanno condotto questi mesi di dubbi e vergogna e silenzi.
Mi hanno portato faccia a faccia con un mostro assetato di sangue.
Il mio."
Cassandra si ritrova sul letto di ospedale, con fratture e lesioni multiple. Con il cuore in frantumi e con il senso di colpa per non aver accolto i segnali d'allarme prima che le cose le sfuggisero di mano. Con terrore e vergogna per aver messo tutto in secondo piano, per colui che diceva di amarla. E con il dubbio che lei stessa fosse la causa delle sue sfuriate. Se l'è cercata?
"Sono tenuta insieme da una colla composta da istinto di sopravvivenza, amor proprio e senso di colpa."
L'unico modo di salvare se stessa è ricominciare daccapo, in un posto lontano. "Nuova casa, nuova vita, nuova Cassandra." Ma con le cicatrici sulla pelle, che le ricordano ogni giorno la cattiveria degli uomini.
"Vorrei tornare a dormire serenamente, senza svegliarmi di soprassalto come è successo stanotte. L'ansia per questa nuova avventura ha favorito uno dei miei incubi peggiori, quello in cui Gabe non perdeva la testa, ma ero ancora soggiogata nella sua prigionia fisica e mentale. La sensazione di disagio mi abbraccia di nuovo quando ripenso a quel sogno così vivido: io incinta mentre trituravo del prezzemolo nella cucina della casa in cui vivevamo. Piangevo e pregavo che la creatura che portavo in grembo non diventasse come suo padre."
Decide di tornare alla sua passione, di allenarsi, di seguire corsi di autodifesa. L'amore non fa più parte dei piani. Finché un giorno non conosce un ragazzino con gli occhi blu che nascondono un dolore muto. Con due amici a quattro zampe, un padre poco presente e un'apetito fuori dal comune. Scott è solo, come Cassandra. Pian piano, lei diventerà il suo posto sicuro, un'amica, un'alleata, una mamma. Con l'arrivo di quel ragazzino, Cassandra non sarà più sola. Perché conoscerà finalmente l'amore.
"《Puoi venire quando vuoi.》 E non lo so perché lo dico, forse perché mi sembra ciondolare in giro con quei due cani, forse perché mi ricordo quando ero una bambina e mio padre aveva i picchi di lavoro e non lo vedevo per giorni.
Forse perché quegli occhi blu sono un mare di tristezza, forse perché la mia anima rotta ne ha conosciuta un'altra e non vuole piu sentirsi sola."
Arthur, padre di Scott, è un uomo di bella presenza, riservato e gran lavoratore. Abituato ad essere padre single, rimane sorpreso dal legame di Scott con Cassandra e di come quella sconosciuta è riuscita a entrare nel cuore di suo figlio. Mentre cerca di capire la donna tenace e misteriosa, anche il suo di cuore inizia ad aprirle le porte.
"Bella, ricca, con un bel bagaglio culturale sulle spalle, buona famiglia, nessuna turba mentale, abbastanza coraggiosa da cambiare vita. Sono così teoreticamente perfetta che tutti si metterebbero a ridere sapendo quanto sono praticamente danneggiata."
"È una donna sola, ma resistente.
Come un iceberg. E proprio come il ghiaccio sta silenziosa per la maggior parte del tempo. Scricchiola alle pressioni. Canta e si lamenta, ma non cede. Può affondarti se la colpisci.
Ma resiste, perché non sa neppure lei quanto arrivi in profondità."
Cassandra, nella ricerca di se stessa, ha incontrato il vero amore nelle braccia di Arthur. Solo un uomo come lui può scacciare gli incubi del passato. La sua premura, il rispetto per il dolore e il silenzio altrui, sono come una coperta calda dopo una tempesta.
"Il profumo di Arthur mi avvolge prima che lo facciano le sue braccia. Da dietro. Ma non ho la minima esitazione a lasciarmi andare contro quel busto possente.
Siano benedetti gli uomini che ti abbracciano così quando meno te lo aspetti. Quando più ne hai bisogno."
Una storia di rinascita che vi farà commuovere e vi farà credere che il vero amore esiste. Quel amore che aiuta a ritrovare i pezzi di te persi per strada. L'amore che ti culla, ti protegge e ti aiuta essere la versione migliore di te stessa. Mi auguro di trovare un giorno, quel amore.
Ora ti racconterò un altro pezzo di storia.
C'era una volta una ragazza timida e vulnerabile, figlia di un padre assente e severo, che ogni volta che sbagliava la teneva rinchiusa tra le quattro mura della sua camera, dove le sue lacrime bruciavano e medicavano i lividi. Aveva pochi amici ma una voglia matta di avere una vita sociale, persone che la potevano accettare con tutti i suoi diffetti e ascoltare tutti i suoi racconti. Farla sentire apprezzata e... normale. Ma ha scelto le persone sbagliate, che l'hanno portata su una via del non ritorno. Dentro casa si sentiva prigionera, fuori casa è diventata una vittima. Aveva 17 anni quando ha capito che non tutte le persone vogliono il suo bene, quando tutte le paure dei genitori hanno iniziato ad avere un volto. Più di uno, in realtà. Per essere come le sue amiche, ha rinunciato alla sua purezza. Per sentirsi protetta, ha iniziato a frequentare uomini più grandi di lei, per sentirsi importante, ha iniziato frequentare diversi locali "in". Per capire il pericolo, ha dovuto vedere in faccia il peggiore dei suoi incubi. Nonostante le varie punizioni subite, non ha saputo difendersi, ribellarsi o chiedere aiuto. Si è lasciata precipitare, chiudendosi in silenzio. Non poteva infangare il cognome della sua famiglia, denunciando chi le ha fatto del male. E non poteva denunciare chi non aveva paura di niente e nessuno. Una cosa era certa: non si amava più. Forse non si è mai amata.
A 19 anni conosce un ragazzo, mentre contava i giorni che la separavano da una vita nuova, poco lontano da casa. Un ragazzo solare, socievole, con un vissuto triste e precario. Un ragazzo della sua età, con tanti sogni e speranze per un futuro migliore. Due settimane dopo, decide di vivere insieme a lui nella casa presa in affitto, con l'università e un lavoro in attesa. Si era promessa una sola cosa: nessun uomo alzerà ancora le mani davanti a lei. Ma il passato non si poteva cancellare così facilmente. Le voci girano, la gente giudica. E quel ragazzo dolce e affettuoso è diventato geloso, autoritario, dubbioso. Ma lei lo amava lo stesso, perdonava le sue sfuriate, lavorava per entrambi, sognava per entrambi. Il peggio è che la promessa è stata infranta. Le mani si sono alzate, più volte. La stavano per strangolare una volta. Ma la colpa era sua, diceva, perché non stava zitta, perché lo provocava, perché lo rifiutava a volte. Quindi lo diffendeva davanti ai suoi genitori, davanti ai vicini testimoni delle lite. Non poteva fargli male. Già lui si faceva male per mostrarle quanto soffre. Come faceva a voltargli le spalle? Averlo sulla coscienza semmai gli succedeva qualcosa? Non aveva sofferto abbastanza nella vita?
Dopo quasi un'anno, quel ragazzo decide di farsi una vita lontano da lei, con la promessa che sarebbe tornato, un giorno. Lo ha fatto, un'altro anno dopo. Lei nel frattempo gli è stata vicina, testa e cuore. Gli ha perdonato l'abbandono e l'infedeltà. Ma stavolta erano entrambi in Italia. Stavolta erano finalmente felici, in una casa condivisa con altri amici. Ma poi un giorno, a casa l'aspettava solo lui. Pian piano sono tornate le liti, le minacce, i lividi. Stavolta, è comparsa anche la paura. Stavolta, quella ragazza, ormai ventiduenne, ha scelto di dire basta. Un giorno, decide di confessarsi con un amico e chiedere un alloggio. Quel amico l'ascoltava da mesi, la confortava, la sopportava, le voleva bene. Quel amico asciugava le sue lacrime e si assicurava di farla arrivare ogni giorno al lavoro, in un'altra città. Quel amico gli ha ridato il sorriso. Perché lei, il giorno del compleanno di quello che chiamava il suo ragazzo, ha deciso di scambiargli il favore, e lasciarlo. Quel giorno, ha fatto un regalo a se stessa. Ha deciso di salvarsi. Ancora una volta.
Sottovalutare non è amare.
Offendere non è amare.
Pensare solo al proprio benessere non è amare.
Privare una persona della propria libertà non è amare.
Colpire brutalmente non è amare.
Non fate l'errore di perdonare. Non lasciate calpestare la vostra dignità. Non vi fate mancare di rispetto. Non girate l'altra guancia dopo uno schiaffo. Non lasciate che qualcun'altro decida per voi.
Chi vi ha fatto male una volta, lo farà ancora.
Scappate, prima che sia troppo tardi. Chiedete aiuto. Non siete sole.
Non c'è cosa peggiore che vivere nella paura. E quando si ha paura, si è capaci di tutto.
Il tempo non cura le ferite, ma le persone che vi vogliono bene, sì. Almeno così mi piace pensare.