lunedì 4 maggio 2020

☆ Recensione ☆ Dot Hutchinson - Il giardino delle farfalle



Vicino a una villa isolata c’è un bellissimo giardino dove è possibile trovare fiori lussureggianti, alberi che regalano un’ombra gentile e... una collezione di preziose “farfalle”: giovani donne rapite e tatuate in modo da farle assomigliare a dei veri lepidotteri. A guardia di questo posto da brividi c’è il Giardiniere, un uomo contorto, ossessionato dalla cattura e dalla conservazione dei suoi esemplari unici.
Quando il giardino viene scoperto dalla polizia, una delle sopravvissute viene portata via per essere interrogata. Gli agenti dell’FBI Victor Hanoverian e Brandon Eddison hanno il compito di mettere insieme i pezzi di uno dei più complicati rompicapo della loro carriera. La ragazza, che si fa chiamare Maya, è ancora sotto shock e la sua testimonianza è ricca di episodi sconvolgenti al limite del credibile. Torture, ogni forma di crudeltà e privazione sembravano essere all’ordine del giorno in quella serra degli orrori, ma nella deposizione della giovane donna, che ha delle ali di farfalla tatuate sulla schiena, non mancano buchi e reticenze... Più Maya va avanti con il suo terrificante racconto, più Victor e Brandon si chiedono chi o cosa la ragazza stia cercando di nascondere.

Genere: Romanzo / Narrativa/ Thriller / Suspense
Newton Compton Editori 
Data publicazzione: 15/06/2017

                                                                 
Recensione
🌟🌟🌟🌟🌟

"...entrammo in un giardino tanto bello che guardarlo faceva quasi male agli occhi. Fiori brillanti di qualunque colore immaginabile sbocciavano in una selvaggia abbondanza di fiori e alberi, con nugoli di farfalle che svolazzavano nel mezzo. Una sporgenza artificiale si innalzava sopra di noi, con altra vegetazione e piante vive sulla sua sommità piatta, e gli alberi alle estremità sfioravano appena i lati del tetto di vetro che incombeva a una distanza enorme sopra di noi... 
L'atrio era enorme, quasi travolgente per le sole dimensioni ancora prima di guardare quel tripudio di colori. La cascata alimentava uno stretto torrente che serpeggiava fino a un piccolo stagno ricoperto di ninfee, con sentieri di sabbia bianca che passavano attraverso la vegetazione fino alle altre porte..."
<<Cos'è questo posto?>>
<<Benvenuta nel giardino delle farfalle>> 
La storia del giardino delle farfalle inizia con la protagonista Maya, una ragazza bellissima, con la pelle dorata e occhi marroni, ma ferita, sporca, e senza ombra di sentimenti espressi nel volto. Mentre viene interrogata dagli agenti FBI Victor Hanoverian e Brandon Eddison, ci porta indietro nel passato in un viaggio che ci regala un cocktail di emozioni; un racconto inquietante, che descrive fino a dove può arrivare la crudeltà delle persone. Le farfalle hanno una vita breve, e quelle che vivono nel giardino sono giovani donne marchiate, ognuna diversamente. 

"La bellezza perde il suo significato quando ce n'è troppa che ti circonda" 

Mentre Maya ci immerge nel giardino e nelle storie delle ragazze che vivevano li insieme a lei, pian piano ci fa conoscere anche la persona che era prima di essere rapita. La sua storia conquista e sensibilizza: parla di abbandono, di traumi dell'infanzia, di una vita in fuga, ma anche di forza, indipendenza, complicità, self-control. Nel giardino invece conosciamo una Maya fredda, cauta, osservatrice, riservata, ma anche una figura importante per le altre farfalle. 

"I miei segreti sono vecchi amici; mi sentirei una pessima amica se li abbandonassi ora"

Un libro crudele e inquietante, che mi ha tenuta incollata alle pagine per quanto l'ho trovato particolare e d'impatto. Non mancano i colpi di scena e ha tutti gli ingredienti per rimanere impresso nella mentre una volta finito.

Ho apprezzato la forza di Maya, la sua attenzione per ogni particolare, la capacità di capire le persone attraverso il linguaggio non-verbale. Un punto forte della storia è, senza dubbio, la complicità che si crea tra i personaggi femminili, la comprensione reciproca e l'accettazione dei pregi e diffetti altrui, senza mai giudicare le scelte fatte.






Nessun commento:

Posta un commento