In un luogo fatto di polvere, dove ogni cosa ha un soprannome, dove il quartiere in cui sono nati e cresciuti è chiamato «la Fortezza», Beatrice e Alfredo sono per tutti «i gemelli». I due però non hanno in comune il sangue, ma qualcosa di più profondo. A legarli è un'amicizia ruvida come l'intonaco sbrecciato dei palazzi in cui abitano, nata quando erano bambini e sopravvissuta a tutto ciò che di oscuro la vita può regalare. Un'amicizia che cresce con loro fino a diventare un amore selvaggio, graffiante come vetro spezzato, delicato e luminoso come un girasole. Un amore nato nonostante tutto e tutti, nonostante loro stessi per primi. Ma alle soglie dei vent'anni, la voce di Beatrice è stanca e strozzata. E il cuore fragile di Alfredo ha perso i suoi colori. Perché tutto sta per cambiare. Un romanzo d'esordio intenso e bruciante. Una voce narrante che rimarrà a lungo nella mente e nel cuore dei lettori.
Genere: Narrativa
Editore: Longanesi | Data pubblicazione: 10/05/2012
Recensione:
🌟🌟🌟🌟🌟
Beatrice è una delle bambine cresciute nel posto chiamato "La Fortezza". Ha un fratello minore, Francesco, e i suoi genitori lavorano dal mattino presto fino alla sera. Sua mamma, Elena, fa le pulizie, il padre invece lavora come guardia al garage. È stato tra i primi abitanti del quartiere. Vivono in un posto povero, pieno di polvere e degrado. Un posto senza futuro.
"...questo schifo di posto fatto di case sbeccate e strade polverose con l'asfalto mangiato dagli anni. Gli hanno affibbiato un nome antico e poetico, ma qui non c'è niente di nobile. Non abbiamo bisogno di una fortezza. I muri non servono a niente quando è da noi stessi che dobbiamo diffenderci."
A 8 anni conosce Alfredo, che abita al piano di sopra. Sapeva il suo nome e quello dei suoi fratelli, Massimiliano e Andrea, ma non gli aveva mai visto prima. Vivevano con il padre e le loro urla e pianti non la facevano dormire la notte. Da allora, i due non si staccano più. Viene accolto dalla famiglia di Beatrice come un figlio.
"La gente della Fortezza diceva che eravamo buffi. Che due cosi non li aveva mai visti nessuno. Ci chiamavano i gemelli."
Beatrice e Alfredo sono più che due fratelli. Fisicamente sono complettamente diversi: lei alta, con i capelli e occhi neri, lui più alto di lei, biondo con gli occhi verdi. Lei è quella senza paura, il pilastro, la più forte. Lui, fuori posto, debole, fragile, con la risata contagiosa. L'affetto che provano l'uno verso l'altra diventa amore: un amore sofferto, struggente per la sua potenza; un amore che li segnerà per sempre.
"Ma io lo so, lo sento. Prima o poi io e te ci facciamo a pezzi."
La scrittrice ci offre, qualche anno dopo, la storia raccontata dalla visione di Alfredo.
Alla Fortezza – il quartiere senza identità, con l’asfalto riarso dal sole e spaccato dal gelo, e di palazzi dall’intonaco ruvido e sbrecciato – tutti li chiamano «i gemelli». Perché da sempre Beatrice e Alfredo sono inseparabili, come fratelli appunto. O forse qualcosa di più? La loro storia, struggente e tragica, diventerà quasi una leggenda nel quartiere. Ma a narrarla finora è stata soltanto Bea, la metà più forte dei «gemelli», la ragazza cui bastava sentire l’odore di Alfredo sulla maglietta verde che lei stessa gli aveva regalato per sapere che lui ci sarebbe sempre stato. La giovane donna che ha lottato fino alla fine per sentire il rumore, inconfondibile, dei suoi passi. Questa invece è la storia della metà più debole dei «gemelli» e a raccontare l’arrivo alla Fortezza è Alfredo, in prima persona, con la sua voce, le sue fragilità, i suoi piccoli e grandi sogni così difficili da realizzare e così facili da infrangere. Fino all’incontro che gli cambierà la vita: quello con Beatrice.
Editore: Longanesi
Data pubblicazione: 30/07/2015
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